MILANO – Ken Griffin entra nella storia degli hedge fund, i fondi speculativi capaci di cavalcare con le loro puntate sia mercati positivi che un ambiente negativo. Il suo fondo Citadel ha infatti regalato ai suoi clienti un assegno da 16 miliardi di dollari di profitti, registrando un record per l’industria.
Il record è stato tracciato da LCH Investments, fondo di fondi del settore. Nel complesso, i 20 maggiori hedge hanno messo insieme 22,4 miliardi di profitti per i clienti, al netto delle commissioni staccate. Citadel ha quindi fatto la parte del leone e ha superato i 15 miliardi che aveva saputo generare John Paulson, quando, nel 2007, scommise a ragione contro i mutui subprime. Una mossa che gli consentì di passare alla storia in un libro come la “greatest trade ever”, la miglior giocata mai fatta sul mercato.
Tra gli hedge, l’anno scorso durante il quale i mercati azionari e i bond hanno entrambi registrato andamenti pesantemente negativi, c’è stata una fortissima polarizzazione tra i giganti e quelli più piccoli. Nel complesso l’industria ha perso ben 208 miliardi di dollari, con LCH che stima un ritorno del 3,4% per i 20 gestori top mentre il resto dei fondi ha perso l’8,2%.
Citadel, che ha asset in gestione per più di 60 miliardi, ha registrato a dire il vero profitti lordi per le sue attività di trading da 28 miliardi nel corso del 2022: significa che ha caricato gli investitori – un quinto dei quali sono i suoi stessi impiegati, ricorda il Ft – di ben 12 miliardi di spese e commissioni legate alle performance.
Con questo risultato, Citadel si posiziona in classifica davanti a Bridgewater di Ray Dalio. Altro caso dell’anno è stato quello di Tiger Global, questa volta in negativo: ha perso il 56%