La prima cosa bella di lunedì 23 gennaio 2023 sarebbe la coscienza dei padri, quell’attimo di riflessione a cui indurrebbe prima di difendere a spada tratta i propri figli. Ci sono gli avvocati per questo. E poi le indagini e i processi: si vedrà. Va bene lo slancio, ma non sempre e comunque. Non è che si voglia dire: i padri che abbiamo avuto noi e figuriamoci i padri dei padri ci avrebbero trattato diversamente, nel caso (ma ci sono casi che fatico anche soltanto a immaginare). Non è che si voglia insegnare un mestiere che non si è tra l’altro mai fatto. Dev’essere difficile, senza dubbio. E ci sono l’istinto, l’affetto, la reputazione. Ma c’è anche il padre della presunta vittima, da considerare. Prima di difendere uno e attaccare tutti gli altri, un bel respiro, qualche riflessione. Poi tutto sarà più chiaro, o forse no. Difficile avere giustizia, o avere verità. Quel che ci può essere dato è solo una visione della vita il più possibile chiara e netta. E in quella che mi appartiene cinque da una parte e una dall’altra non va già bene, in sé.