Terzo giorno di down. Ancora ignote al momento le reali cause del disservizio. Ma al momento tutti, azienda e esperti, escludono un attacco hacker. In queste ore dalle parti di Italiaonline, la società dieto Libero Mail e Virgilio, i tecnici sono al lavoro per cercare di rimettere in piedi i servizi di posta elettronica.
Le segnalazioni di disservizi su Downdetector.it sono ancora decine di migliaia. Centinaia di migliaia, se si calcolano le segnalazioni sui tre giorni di down. Altre decine di migliaia sono le segnalazioni via social. Persone che non riescono ad accedere alla propria posta elettronica, a quella del proprio esercizio commerciale.
Quanti sono gli account Libero e Virgilio in Italia
In Italia sarebbero 9 milioni gli account di posta elettronica attivi creati con Libero Mail e Virgilio. L’ultimo report che racconta la distribuzione delle email in Italia è di Statista. Nel 2018 calcolava che, su 44 milioni di account di posta elettronica usati in Italia, il primo servizio di posta elettronica in Italia fosse Gmail con 19,2 milioni di utenti (45%).
Il secondo Libero Mail e Virgilio con 11,1 milioni di account (26%). A seguire Outlook con 6,2 milioni (14%), Tim con 4 milioni (9%) e Yahoo con 2 milioni di account (4%). Il resto diviso tra servizi minori (allora) come Protonmail e email.com. Oggi le stime di Italiaonline sono leggermente inferiori, mentre non esistono aggiornamenti sugli altri servizi di posta elettronica.
Quanti potrebbero essere gli account Libero Mail e Virgilio oggi, in proporzione
Ma un modo per capire se la distribuzione delle mail in Italia è la stessa c’è. Non un metodo preciso, ma aiuta. Analizzando i databreach degli ultimi due anni, ovvero la lista di email private che sono state diffuse da hacker e attori malevoli per dimostrare di aver violato un database, si può notare che la distribuzione è quasi la stessa.
Una lista di 3.900 email rubate durante un attacco hacker del 2022, ad esempio, vede tra gli account italiani Gmail al 52%, Libero Mail e Virgilio al 23%. Il resto, tra email aziendali e altri provider. Non è un metodo preciso di calcolo, ma può servire per farsi un’idea della distribuzione attuale su un campione relativamente importante.
Le scuse di Italiaonline: “A lavoro incessantemente per risolvere il problema”
Si capisce dunque quanto ancora grande sia l’uso dei servizi di Italiaonline per le email in Italia. E si capisce il danno per gli utenti, che al momento non possono accedere alla loro posta. Come quello per l’azienda che, esperti di sicurezza confermano alla nostra testata, è molto attenta alla sicurezza informatica.
Azienda che con i propri clienti si giustifica. “Stiamo lavorando incessantemente da ormai diverse ore per risolvere un problema infrastrutturale inaspettato e imprevisto”, ha dichiarato Diego Rizzi, capo della sezione tecnologia di Italiaonline. Le cause, spiega il manager, non dipendono “dai sistemi sviluppati di Italiaonline”. La causa va cercata altrove. Al momento non è chiaro ancora dove. Come non è chiaro quanto tempo servirà per ristabilire il servizio.
Twitter: @arcamasilum