«Bisogna essere compatti di fronte all’ingiustizia». Così i nuovi dirigenti della Juventus hanno voluto rassicurare la squadra e rafforzare ancora di più l’ambiente dopo la sentenza della Corte d’Appello Federale con i 15 punti di penalizzazione in classifica per il processo plusvalenze. Il presidente Gianluca Ferrero e l’amministratore delegato Maurizio Scanavino hanno incontrato i giocatori e lo staff tecnico, oggi pomeriggio alla Continassa, poco prima dell’allenamento.
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Un gesto di vicinanza dopo tutto quel che è successo, oltre che di presentazione dopo l’assemblea degli azionisti di mercoledì che ha fatto nascere il nuovo Consiglio d’amministrazione causa dimissioni di Agnelli, Arrivabene e Nedved.
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«Di fronte all’ingiustizia bisogna essere compatti e fare ognuno il proprio mestiere. Noi difendendo il club nelle opportune sedi e voi sul campo facendo punti: oggi più che mai voi rappresentate milioni di tifosi in tutto il mondo». Sono questi i punti salienti del discorso rivolto alla squadra dai due massimi dirigenti bianconeri.
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Un incontro preannunciato dall’allenatore Massimiliano Allegri e che conferma la linea della società: il club si difenderà in ogni tribunale per uscire dalla tempesta, mentre la squadra dovrà dare il massimo in campo per rimontare. Si inizia domani sera allo Stadium contro l’Atalanta e i motivi per vincere non mancheranno, mentre il capitano Leonardo Bonucci (ancora infortunato) rilancia: «La Juventus è come un drago a sette teste. Gliene tagli una e ne spunta un’altra. Non molla mai. E la sua forza è nell’ambiente».
Dusan Vlahovic domani non ci sarà contro l’Atalanta, ma tornerà domenica prossima sempre allo Stadium contro il Monza (insieme a Pogba), però sui social ha fatto sentire la sua voce dopo la penalizzazione. «Non abbiamo paura di qualche punto in meno in classifica – ha scritto il centravanti serbo – e non abbiamo paura di rimboccarci le maniche. Non abbiamo paura dei nostri avversari, non dobbiamo avere paura di niente. Perché quando penseranno che siamo caduti, ci rialzeremo più forti di prima. Questi siamo noi, questa è la Juventus».