Consegna dei documenti sequestrati, scambio di informazioni, verifica della possibilità di un’indagine autonoma in Italia. Sono attesi oggi in tarda mattinata in procura gli investigatori di Bruxelles che indagano sul Qatargate, l’inchiesta della procura belga che ha travolto il Parlamento europeo e portato in carcere l’ex eurodeputato del Pd (poi transitato in Articolo 1) Antonio Panzeri, e ai domiciliari la moglie Maria Dolores Colleoni e la figlia avvocato Silvia Panzeri. Tutti indagati per associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio. Proprio ieri l’avvocato della famiglia Panzeri, Angelo De Riso, ha ricevuto un documento dalla procura belga da cui emergerebbe che i pm – dopo l’accordo di Antonio Panzeri – intendono rinunciare alla consegna delle due indagate, a cui ora potrebbero essere revocati i domiciliari.
Oggi intanto gli inquirenti belgi busseranno alla porta del procuratore capo Marcello Viola e dell’aggiunto Fabio De Pasquale, a capo del pool che indaga sui casi di corruzione internazionale, per un vertice a cui parteciperanno anche i finanzieri dell’aliquota della guardia di finanza a Palazzo di giustizia. Durante l’incontro, al quale non è esclusa la partecipazione del giudice istruttore Michel Claise, i belgi riceveranno la copia forense del materiale sequestrato agli indagati. Documenti, dispositivi elettronici e analisi dei sei conti correnti bloccati in esecuzione di un ordine di investigazione europeo: quelli dei tre componenti della famiglia Panzeri, ma anche dell’ex segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati Luca Visentini e di Francesco Giorgi, ex collaboratore di Panzeri a Bruxelles.
Sul conto cointestato ai due coniugi, è stato cristallizzato un saldo di 40 mila euro. Su quello di Silvia Panzeri, 200 mila euro. Proprio dall’analisi delle movimentazioni sul conto di quest’ultima, erano emersi i bonifici mensili incassati da due ong, l’italiana No peace without justice, e l’americana Human rights foundation.
Verranno poi consegnati i documenti sulle attività della ong di Antonio Panzeri, Fight impunity. A questo materiale si aggiunge quello sequestrato alla commercialista Monica Rossana Bellini, arrestata la scorsa settimana, ora ai domiciliari in attesa della decisione sulla sua estradizione. Per i pm belgi la professionista “avrebbe avuto un importante ruolo nel rientro dei contanti dal Qatar, insieme a Silvia Panzeri, attraverso società che avrebbero dato al denaro una parvenza legale”. Del suo ruolo ha parlato Giorgi. “All’inizio del 2019 – aveva raccontato – Panzeri pensò che sarebbe stato preferibile creare una struttura legale invece di incassare contanti e maneggiare il flusso di denaro in modo regolare”.
Per ora l’attività della sezione di polizia giudiziaria della Gdf a Palazzo di giustizia, non ha portato all’apertura di un fascicolo autonomo a Milano. Se finora la procura si è limitata a dare esecuzione alle richieste del Belgio, evitando di avviare indagini “a specchio”, il confronto odierno potrebbe portare a una collaborazione più stringente. Era stato il procuratore capo di Milano a ipotizzare l’apertura di un fascicolo a Milano, e per questo ha chiesto alla Gdf un’informativa riassuntiva per valutare come procedere