Via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge del ministro della Giustizia Carlo Nordio, contenente le «norme in materia di procedibilità d’ufficio e di arresto obbligatorio in flagranza». Il provvedimento rende perseguibili d’ufficio tutti i reati, nei casi in cui ricorre l’aggravante per mafia e terrorismo.
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francesco grignetti
Nel dettaglio, il ddl – non un decreto per evitare gli effetti del decreto Rave – contiene interventi correttivi alla riforma del processo penale Cartabia, in particolare su una delle questioni su cui, dopo l’entrata in vigore della riforma (il 30 dicembre scorso), erano emerse maggiori criticità: i reati procedibili solo a querela di parte, tra cui anche le lesioni con l’aggravante della mafia.
«La legge ha creato criticità a cui il governo cercherà di rimediare con un intervento chirurgico e immediato», aveva anticipato Nordio. Così è stato. Ora la querela, è la modifica approvata dal Cdm, non è necessaria se c’è l’aggravante mafioso: in questi casi si procede d’ufficio.
Il resto della riforma resta quello annunciato: separazione delle carriere, riforma costituzionale sulla discrezionalità dell’azione penale, un nuovo codice penale che sostituisca il Codice Rocco. Ma richiederà tempi lunghi.
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