Il colosso francese Danone, multinazionale con sede a Parigi, che vanta un fatturato da 25,3 miliardi di euro (dato relativo al 2019), ha annunciato di voler ridurre del 30% entro il 2030 le emissioni di metano legate all’allevamento delle mucche che riforniscono di latte fresco i suoi stabilimenti.
“Vedremo come possiamo migliorare le pratiche nelle fattorie”, ha fatto sapere Jeanette Coombs-Lanot, portavoce del gruppo, all’agenzia di stampa Afp.
Tra le opzioni allo studio figurano l’ottimizzazione delle diete dei bovini, il mantenimento prolungato della produzione bovina, la cattura delle emissioni di letame per recuperarle come biogas.
Il gruppo agroalimentare lo ha annunciato anche tramite un tweet in cui si legge: “Migliorare il clima! Entro il 2030 miriamo a una riduzione assoluta del 30% delle nostre emissioni di metano dal latte fresco utilizzato nei prodotti lattiero-caseari, allineando i nostri sforzi con il Global Methane Pledge (il protocollo sottoscritto da circa 100 Paesi nell’ambito della Cop26 del 2021) e confermando la riduzione del metano come un pilastro essenziale del nostro viaggio verso 1,5°C”.
“Danone è il primo gruppo alimentare a fissare un obiettivo specifico per la riduzione delle emissioni di metano”, ha precisato il gruppo in un comunicato stampa.