Inizio cautamente positivo per la settimana dei mercati. In Asia per il calendario lunare sono chiuse le borse della Cina e di altri Paesi, tra quelle aperte si è distinta Tokyo, +1,33%.
In Europa a Milano l’indice Ftse Mib dopo un’apertura attorno alla parità sale dello 0,06%. Nel resto del continente, Londra +0,16%, Francoforte +0,41%, Parigi +0,15%.
Poco mossi, lievemente positivi, anche i future che anticipano l’avvio dei mercati americani.
In evidenza la ripresa dell’euro, dopo i netti cali degli scorsi mesi, quando era sceso sotto la parità con il dollaro. Ora invece per comprare un euro servono 1,09 dollari. Negli ultimi tre mesi ha recuperato il 10% sul biglietto verde.
Questo rialzo si deve tuttavia alla prospettiva di nuovi rialzi di tassi da parte della Bce, forse a un ritmo maggiore di quanto intenda fare la Fed negli Stati, a causa di un’inflazione maggiore, pari al 9,2% a dicembre. La scorsa settimana dal forum di Davos la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha sottolineato la necessità di contenere i prezzi e ha evidenziato come nelle ultime settimane siano arrivati dati in miglioramento su economia e lavoro.
Tali aspettative hanno fatto salire i rendimenti dei titoli di Stato: quello del Btp decennale italiano oggi torna al 4%, lo spread con il Bund tedesco è a quota 182 punti base.
Energia: petrolio e gas stabili: il Brent è scambiato a 87 dollari al barile, circa 10 dollari al barile in più rispetto all’inizio dell’anno. Il future di febbraio sul gas naturale, sul mercato Ttf di Amsterdam, è pari 66,5 euro al megawattora.
Oggi alle 16 si attendono i dati sulla fiducia dei consumatori nell’Eurozona, domani gli indici dei direttori acquisti su manifattura e servizi e giovedì sul Pil negli Stati Uniti.
Tra i settori a Piazza Affari, bene soprattutto i bancari, +1,67%, male le utilities, -1,58%. Tra i titoli del Ftse Mib, maggiori rialzi per Intesa Sanpaolo (+2,64%) e Poste Italiane (+1,65%), maggiori ribassi per Enel, -2,80%, e Snam, -2,37%, seguite da altri due società del settore energia, Saipem (-1,31%) e Tenaris (-1,39%).