Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, facendo seguito ad una sentenza della Corte Suprema, ha deciso di rimuovere dal suo incarico il ministro dell’Interno e della Sanità Aryeh Deri, suo principale alleato. La Corte aveva sancito la sua incompatibilità a causa di una condanna per reati fiscali risalente allo scorso anno.
“Sono costretto con il cuore pesante e con profondo dolore – ha detto il primo ministro – a rimuoverti dall’incarico di ministro in questo governo”. Netanyahu ha aggiunto che “cercherà con ogni via legale” di consentire a Deri di continuare in futuro a “contribuire allo Stato di Israele con la sua esperienza e le sue capacità”.
La Corte Suprema aveva stabilito – con 10 giudici su 11 – che Deri non poteva essere nominato ministro a causa delle sue ripetute condanne, con permanenza in carcere, per reati fiscali. Inoltre – aveva denunciato l’Assise – nell’ultimo processo aveva promesso che si sarebbe allontanato dalla vita pubblica in cambio della sospensione della pena.
In una lettera letta durante la consueta riunione di governo a Gerusalemme, Netanyahu ha descritto l’ex ministro come “un’ancora di esperienza, intelligenza e responsabilità” spiegando che la decisione della Corte Suprema “ha ignorato la volontà della nazione”.
Deri questa mattina – nonostante l’ostracismo della Corte – si è presentato lo stesso alla riunione di governo ma non ha preso posto alla destra di Netanyahu, come vuole la prassi delle sedute dell’esecutivo.