Il Parlamento in seduta comune non è riuscito ad eleggere tutti e 10 i membri laici del Csm. Nove dei dieci candidati, frutto degli accordi tra partiti, hanno ottenuto il quorum richiesto dei tre quinti dei componenti dell’Assemblea. Non così l’ultimo: Felice Giuffrè, avvocato e professore universitario. Gli eletti sono: Isabella Bertolini (ex parlamentare di Forza Italia, avvocato penalista) con 521 preferenze, Daniela Bianchini (docente universitaria) 519 voti, Rosanna Natoli (avvocato siciliano) 519 voti, tutti nomi in quota FdI; Fabio Pinelli (avvocato del foro padovano) 516 voti e Claudia Eccher (avvocato, ex legale di Salvini) 519, in quota Lega; Enrico Aimi (ex parlamentare, avvocato penalista), in quota Forza Italia con 517 voti; Roberto Romboli (professore universitario) in quota Pd con 531 voti; Michele Papa (docente universitario) in quota M5s con 506 voti e Ernesto Carbone (ex parlamentare del Pd e avvocato) in quota Terzo polo con 399 voti.
Il nome di Felice Giuffrè era stato indicato da FdI, in sostituzione di quello di Giuseppe Valentino, penalista calabrese già sottosegretario alla giustizia. La candidatura di Giuseppe Valentino si è scontrata con la contrarietà del Pd e del M5S in seguito della notizia di un suo coinvolgimento nel processo di ‘Ndrangheta ‘Gotha’ uscita proprio il giorno della cattura di Matteo Messina Denaro. Fratelli d’italia lo aveva indicato per giorni addirittura come nome sul quale puntare per la vicepresidenza dell’organo di autogoverno dei magistrati. Giuffrè è stato candidato ‘in corsa’, quando i senatori avevano già votato ed era iniziata la chiama dei deputati. Si dovrà quindi procedere a una nuova votazione del Parlamento per eleggere il decimo componente laico del Csm: la seduta è convocata per martedì prossimo. Valentino si difende e parla di “fango” che gli è stato gettato addosso.